Coltivare lino ha costituito per interi secoli una delle forme di condizione agraria dall’importanza maggiore in quanto le fibre delle piante cresciute di questa specie, prima di essere state soppiantate da altri tessuti più comodi e semplici da lavorare (come il cotone), ha anche identificato una risorsa importante in campo alimentare. Oggi coltivare lino per molti ha semplicemente funzioni ornamentali.
E’ una pianta particolarmente facile da coltivare, tenace anche contro le intemperie e che può configurarsi come pianta perenne, imprare a gestire la sua crescita è molto soddisfacente ed istruttivo e non richiede una reale forma di conoscenza del contesto del giardinaggio, se non qualche consiglio e cose da sapere, come anche cose da fare e cose da non fare.
La diffusione del lino
La pianta del lino è molto antica, e viene impiegata sia per lo sviluppo di fibre (per ricavarne tessuti di ogni tipologia, oggi è ancora molto utilizzata per la costituzione di corde e spaghi) ma anche per lo sviluppo di alimenti in ogni forma, in particolare oggi stiamo assistendo ad un ritorno del consumo diffuso dei semi di lino, considerati eccellenti alleati della salute.
I semi sono sviluppati ed “emessi” dalla pianta una volta che è stata raccolta e tenuta in un luogo secco oppure se portata al movimento e “scossa” a sufficienza, genera proprio i piccoli semi utilizzati, come detto anche per l’alimentazione. Le fibre di lino richiedono vari passaggi e lavorazioni specifiche per diventare indossabili. Come coltivare questa utile e diffusa pianta?
Coltivazione del lino: guida pratica
E’ una pianta prolifica e resistente che può diventare anche interessante nel suo aspetto in quanto genera anche fiori dal bell’aspetto (dal colore viola o turchese che si sviluppano durante la primavera), ed ha bisogno di un clima temperato, possibilmente durante la semina di una buona esposizione solare e temperature non inferiori a 14-15 gradi centigradi.
- Può essere coltivato anche in vaso, basta un contenitore di almeno 45 x 45 cm
- Il miglior concime è lo stallatico che va miscelato in una buona quantità assieme al terreno, che deve essere ben vangato
- Conviene fare delle piccole buche non più profonde di 1 cm dove interrare i semi
I semi sono decisamente piccoli quindi conviene scegliere un terreno decisamente fine e con meno ostacoli possibile, se in campo aperto dobbiamo lasciare almeno una decina di cm tra l’una e l’altra pianta in quanto hanno bisogno di spazio sia in altezza che in larghezza. Basta coprire leggermente i semi e lasciare il vaso o il contenitore in un ambito soleggiato e mantenendo il terreno leggermente umido.
Anche in vaso la pianta cresce velocemente in caso di temperature sufficientemente temperate e può arrivare quasi ad un metro di altezza, i semi possono essere raccolti non appena gli steli che si sviluppano in altezza prevalentemente da verde diventano maggiormente bruni. In inverno la pianta può necessitare di una leggera pacciamatura.