Coltivare topinambur: ecco cosa sapere prima di iniziare

Noto anche come carciofo di Gerusalemme, il topinambur è una pianta tuberosa appartenente alla famiglia delle Asteraceae e oggi molto apprezzata in cucina, soprattuto nei ristoranti stellati, come alternativa alla patata. Originario del Nord America, è un tubero facilmente coltivabile e molto versatile, utilizzabile in tante ricette e dall’alto valore nutritivo.

Proprio per questo, come accennato poc’anzi, è un ottimo sostituto delle patate e può facilmente essere servito in tanti modi: fritto, a forno, crudo ad insalata o in combinazione con altri ingredienti. L’Helianthus tuberosus, questo il nome scientifico, è una pianta perenne i cui tuberi sono di aspetto simile alla patata ma con una certa sapidità che li distingue.

Attenzione a terreno e clima

Sebbene la coltivazione sia relativamente facile è bene prestare attenzione ad alcuni fattori che potrebbero comprometterne la crescita corretta. Predilige i terreni ricchi di nutrienti dunque è importante utilizzare del buon concime organico naturale come il compost o il letame in modo da farlo partire con il piede giusto. Comunque, anche quando non aveste del terreno particolarmente ricco, non c’è da disperarsi, in quanto si tratta di una pianta molto adattabile.

Per quanto concerne il clima, il topinambur prospera grazie ai climi temperati, tuttavia anche con temperature invernarli più rigide è capace di resistere e di crescere ugualmente. Vediamo adesso, invece, di quali cure tenere in conto e di quale sia il periodo migliore per cominciare a piantare e coltivare questa pianta così efficiente.

Le buone pratiche per una corretta crescita

La coltivazione del topinambur inizia con la messa a dimora dei tuberi, che avviene solitamente in primavera quando il rischio di gelate è quasi del tutto scomparso. Essi vanno interrati ad una profondita di circa 10 centimetri, meglio anche 15, e ad una distanza l’uno dall’altro di circa 45-50 centimetri. In questo modo gli garantirete lo spazio necessario per un buon sviluppo delle radici. Una volta che avranno attecchito ricordate che:

  • dovrete garantirgli un’irrigazione regolare, soprattutto in estate
  • dovrete rimuovere le piante infestanti che compariranno
  • dovrete utilizzare dei sostegni per sostenere la crescita

Si tratta di una pianta che può raggiungere i 2 metri di altezza e improvvise folate di vento potrebbero piegarla, danneggiandola e compromettendo il vostro raccolto. La rimozione delle erbacce è importante, invece, per diminuire le piante con cui dovrà competere per l’assorbimento di nutrienti e acqua dal suolo. Quest’ultima dovrà essere costante ma non eccessiva, specialmente durante i giorni molto caldi.

Se tutto va bene, dovreste ottenere i primi raccolti nella stagione autunnale, dopo la fioritura, quando le foglie cominciano a seccare. Potete estrarre una parte dei vostri tuberi dal terreno e lasciarne interrati alcuni in modo da avere un secondo raccolto o per permettere alla pianta di rigenerarsi l’anno seguente e ripetere la procedura.

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